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Dio Master Of The Moon  Cover
Artist: Dio
Location: U.S.A.
Album: Master Of The Moon
Label & Pubblication Year: SPV / Steamhammer, 2004
Tracklist: One More For The Road / Master Of The Moon / The End Of The World / Shivers / The Man Who Would Be King / The Eyes / Living The Lie / I am / Death By Love / In Dreams
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Il terzo millennio sta rappresentando una seconda giovinezza per Ronnie James Dio. Dopo i fasti degli anni '80 e di albums come “Holy Diver” e “The Last In Line” Ronnie ha attraversato lungo periodo di scarsa ispirazione, rappresentato da lavori scadenti come “Lock Up The Wolves” e “Angry Machines”. Quando il grande pubblico sembrava avergli voltato definitivamente le spalle, ecco la grande prova di orgoglio di “Magica” (2000), un album quasi al livello dei classici, e le quotazioni di Dio sono tornate a salire! Meno riuscito, ma comunque valido, il seguente “Killing The Dragon” ('02). Questo “Master Of The Moon” è un album perfettamente in linea con il predecessore, quindi un buon album in classico stile Dio, che sicuramente non deluderà i fans. Bastano poche note di “One More For The Road”, arrembante opener, per conquistare l’ascoltatore: la voce di Ronnie è inossidabile come sempre, e sembra non sentire il peso degli anni, il guitar work del rientrante Craig Goldy è efficace, e la sezione ritmica (formata da Simon Wright e Rudy Sarzo, ottimo sostituto di Jimmy Bain) è dinamica e potente. La title-track è destinata a diventare un piccolo classico: un cadenzato-bulldozer pilotato egregiamente dalla voce di Ronnie e colorito dagli interventi tastieristici di Scott Warren. Più ordinaria, ma sorretta da un bel riff, la seguente “The End Of The World”. Ottima “Shiver”, un mid tempo reso minaccioso da un hammond arcigno. Non troppo ispirata invece “The Man Who Would Be King”, ma il cd riprende quota con la lunga e sabbathiana “The Eye”, che ci riporta alle atmosfere di “Mob Rules”. “Living The Lie” e “I Am” sono due fra i brani più diretti del cd, eccellente soprattutto la seconda in virtù di un refrain azzeccatissimo. Discreta ma non esaltante “Death By Love”, brano semplice e dinamico, mentre la conclusiva “In Dreams”, molto evocativa, torna a proporci sonorità sabbathiane con convinzione. Non siamo di fronte ad un capolavoro, ma questo “Master Of The Moon” è un lavoro che i fans di Ronnie James Padovano, e di tutto l’heavy classico in generale, possono tranquillamente comprare a scatola chiusa!

Recensione Realizzata da Andrea Zazzarini

Vote: 7,5